Sergio Premoli

Sergio Premoli

Nato a Soncino nel 1942, lavora a Milano. Dopo il liceo classico e la Laurea in Filosofia, consegue il Diploma di Specializzazione in Psicologia presso l’Università degli Studi di Milano. È iscritto all’Ordine degli Psicologi e all’Albo degli Psicoterapeuti della Lombardia .

Di chi è la colpa? Le ragioni psicologiche del senso di colpa e del bisogno di punizione

Il sentimento della colpa, insieme a quello della gioia e del dolore, è il sentimento più radicato nell’esperienza umana, da sempre. Grazie alla psicoanalisi siamo in grado di conoscere l’origine del senso di colpa e le ragioni del bisogno di punizione verso se stessi (espiazione) e verso gli altri (capro espiatorio). La psicoanalisi ci offre anche la possibilità di optare per un passaggio da una morale della colpa a un’etica del danno, grazie alla distinzione tra giudizio di fatto (responsabilità) e giudizio di merito (colpevolezza) e alla convenienza di sostituire all’angoscia sterile del senso di colpa il dispiacere per il danno causato dai nostri errori e la possibilità di ripararlo. Anche il concetto di perdono riceve una nuova valenza e se ne può valutare la convenienza nella risoluzione dei conflitti relazionali, specie in quelli di coppia. Sul piano sociale, è così possibile passare da una concezione retributiva a una concezione riparativa della giustizia, dove la pena non è più intesa come l’espiazione di una colpa ma come l’offerta di una possibilità di riparazione di un danno.

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I piedi del figliol prodigo

I piedi del figliol prodigo

Una rilettura di alcuni famosi brani evangelici, considerati come testi “sapienziali”, che hanno cioè la forza di trattare alcune questioni riguardanti il vivere fornendo significative indicazioni di senso. La prospettiva della psicanalisi fatta propria dall’autore aiuta a scoprire (o riscoprire) contenuti, idee, emozioni che il testo evangelico contiene in sé e comunica, al di là di letture di comodo o convenzionali. “Trovo molto interessante questo rapporto tra linguaggio psicanalitico e lettura del Vangelo, perché l’attenzione ai sentimenti, alla cura degli affetti, alle proprie esperienze personali è importante per accogliere la Bibbia come parola rivolta a tutti”. (don Virginio Colmegna).

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